Ho provato Uber. L’ho provato oggi a Roma. Mi trovavo a due passi da Piazza San Pietro e dovevo raggiungere Villa Borghese. Esperienza molto positiva. L’applicazione disponibile per iPhone è particolarmente intuitiva. All’avvio si viene subito geolocalizzati e, sulla mappa, è possibile vedere – sostanzialmente in tempo reale – la posizione delle auto Uber presenti nelle nostre vicinanze. Per chiamare una corsa è sufficiente digitare la destinazione. In un baleno Uber ti fornisce il tempo di attesa per l’arrivo dell’auto e il preventivo di spesa per la corsa richiesta. Un clic di conferma e compaiono: il nome dell’autista che verrà a prenderti, la foto dell’autista stesso, la marca, il modello e la targa dell’auto su cui salirai, così che tu possa individuarla immediatamente. Ma il bello deve ancora venire. Dal momento della conferma potrai seguire sul display del tuo smartphone, sempre in tempo più o meno reale, il tragitto dell’auto che verrà a prenderti e vedrai nella stessa schermata segnati i minuti di attesa che ti separano dal suo arrivo. L’arrivo dell’auto dunque non ti coglierà di sorpresa, nessuno cercherà di soffiarti la corsa, non dovrai più fare code snervanti, l’autista ti conoscerà già per nome e cognome e non avrà nemmeno bisogno di chiederti dove condurti. A dirglielo ci avrà già pensato l’app. Che altro dire? Il mio autista è venuto a prendermi con una fiammante Mercedes C, nera, interni in pelle, pulitissima, profumata, lucidata a nuovo e perfettamente climatizzata. Al termine della corsa niente contanti. Saluti, ringrazi e te ne vai: l’addebito avviene su carta di credito. A proposito: 14 Euro contro i 16 indicati in preventivo. Pensa un po’. Dopo pochi minuti mi è arrivata la fattura per email. Di più non avrei potuto chiedere. Un’esperienza da ripetere. Peccato che al momento, in Italia, il servizio sia attivo solo su Roma e Milano.
Il test di Uber su Roma vale un crash test. Attendiamo la rivolta dei pezzenti.