Eh no, caro Matteo Caccia, checché tu ne dica non può finire così. Non puoi certo pensare di chiudere il tuo Amnesia dopo dieci mesi di puntate quotidiane liquidando chi ti ha seguìto con un non era vero nulla, non ho mai avuto alcuna amnesia. Eh no, caro mio, non puoi permetterti di prendere in giro i tuoi ascoltatori. E tantomeno può permetterselo la RAI Radiotelevisione Italiana, che finanzia buona parte delle sue produzioni attingendo dalle saccocce degli italiani. Per dieci mesi chi ti ha ascoltato regolarmente, e grazie a Dio io non sono tra quelli, ha creduto alle tue parole e ai tuoi giuramenti. Ricordi? Vi giuro che è una storia vera, dichiaravi spudoratamente all’inizio di ogni puntata. Vergognati. Chi ti ha seguìto ha pensato davvero che tu fossi stato colpito da, come si chiama? amnesia retrograda globale. Chi ti ha seguìto ha pensato davvero di avere a che fare con un uomo che stesse ricominciando da capo, con un uomo che stesse risalendo dalla fitta nebbia della memoria perduta e che avesse deciso di dividere con i suoi ascoltatori questa sua devastante esperienza. Molta gente ti ha creduto, migliaia di ascoltatori hanno riposto fiducia in te e nelle tue parole, molti hanno fatto di Amnesia un appuntamento irrinunciabile, per ben dieci mesi; solo per scoprire che era tutta una menzogna, che non era vero niente, che era una clamorosa presa in giro. Vergognati, Caccia. E con te si vergognino i tuoi autori e la RAI Radiotelevisione Italiana, che si è permessa di prendere in giro coloro ai quali deve la sua sopravvivenza e ai quali dovrebbe mostrare molto più rispetto.
vero o falso cosa importa?
importante era avere un appuntamento radiofonico di 15 minuti …. 15 minuti di aria libera da tutte le cavolate della tv e dei giornali.
Critichi ,attacchi e manco hai seguito il programma….
apri bocca per dare aria e per essere un OPINIONISTA.
Non era importante che fosse vero o falso l’importante era che ci fosse…
e se degli idioti han seguito il programma fino alla fine per sapere se era vero o falso beh non han capito niente della trasmissione.. tu non puoi averla capita perchè manco la seguivi ma non ti esimi dall’esprimere comunque un’opinione.
non so se puoi filtrare questo mio messaggio ma mi interessa poco l’importante è che lo legga tu…. avere un blog su internet non vuol dire avere opinioni sensate da esprimere.. accetta un consiglio… datti al silenzio ce ne guadagnarebbero tutti
dave
Gentilissimo Dave,
come noti, diversamente da quel che pensi, nel mio blog i commenti – eccezion fatta per quelli volgari, diffamatori o incitanti a violare la legge – trovano sempre spazio, anche quando riportano opinioni diverse dalle mie, o critiche negative nei confronti del sottoscritto. Un blog, differentemente da quel che asserisci tu, non si apre per atteggiarsi a opinionista. Un blog nasce dal desiderio di rendere pubbliche le proprie opinioni, sensate o meno che siano, nell’intento di metterle a confronto con quelle degli altri, soprattutto laddove gli altri abbiano la capacità di argomentare con consapevolezza e con intelligenza le proprie. Quanto a Matteo Caccia e alla sua trasmissione, bè, ognuno è libero di ascoltare e di seguire ciò che vuole, ci mancherebbe. Tuttavia non reputo per nulla onesto che il servizio pubblico, con i nostri denari, spacci per vere cose che vere non sono. Se poi ci sono alcuni, come te, cui piace credere in cose non vere, e magari alla fine si sentono anche soddisfatti, facciano pure; io non li giudico. Ma dalla radio di Stato continuerò sempre a pretendere verità, e quando ciò non accadrà continuerò, stanne certo, a indignarmi. Con ciò ti assicuro che non reputo per nulla idioti (uso le tue parole) coloro che hanno creduto in quella trasmissione; se lo hanno fatto è perché c’erano i presupposti per farlo. Meritano rispetto, non certo insulti. Grazie per avermi letto e scritto. Ti saluto segnalandoti che non potrò seguire il tuo consiglio di darmi al silenzio e che continuerò confrontare le mie opinioni con quelle degli altri. Se ti andrà di leggermi sarai il benvenuto, se non ti andrà potrai sempre farti più in là. Guadagnerò da entrambe le scelte. Cordialmente tuo.
Scusa ma sei l’unico a non aver capito che era un monologo recitato?
Io l’ho seguito e l’ho capito… per chi non è stato così allora mi chiedo.. cosa vi aspettavate visto che tra le prime cose che Caccia ricorda (anche nel libro) è di essere un autore RAI!!!!!
Mi vengono seri dubbi sulla quantità di informazioni in tuo possesso su questo argomento…
Caro Marco Traferri quando vedi un film credi sempre che si tratti di una storia vera? Anche se una voce introduttiva dice “questa è una storia vera”…
Caro il mio Tonino Compare,
ho la sensazione che ad avere le idee poco chiare sia tu e non certo il sottoscritto. Non si può paragonare la radio al cinema. Sono due media molto diversi tra loro, con obiettivi e funzioni per nulla simili. Dal cinema mi aspetto sempre finzione, anche quando narra fatti realmente accaduti o presunti tali. Il cinema è sempre finzione, nella forma o nella sostanza. La radio no. Dalla radio – soprattutto se di stato – mi aspetto verità, o perlomeno onestà; l’onestà di chi non spaccerebbe mai un prodotto per un altro, una fiction per un fatto realmente accaduto. La radio non può permetterselo, il cinema sì perché ce l’ha nel DNA.
complimenti. avevo scritto un lungo post qui, da regista del programma, cercando onestamente di spiegare, anche a distanza, l’esperienza di Amnesia e i suoi linguaggi e tu non l’hai pubblicato.
Tiziano, io ho pubblicato sempre qualsiasi commento. Come ti dicevo poco fa via mail, io credo di non aver mai ricevuto il tuo commento. Sto controllando l’archivio ma, credimi, io non trovo nulla. Termino la verifica e ti dico. Casomai mandamelo di nuovo. Per quale motivo non dovrei pubblicarti? Se c’è una cosa che amo è il confronto, anche e soprattutto con chi la pensa diversamente da me. Figurati se non pubblico il commento del regista stesso del programma. Grazie mille.