A distanza di circa  due mesi da che si è concluso il mio lavoro presso la redazione di E-Boom voglio delineare brevemente un quadro di questa mia esperienza. Occuparmi di ebook è stato affascinante e divertente. L’esperienza, durata ben sedici mesi nel corso dei quali abbiamo prodotto e condotto quarantaquattro puntate, mi ha introdotto in un ambiente che conoscevo solo marginalmente e mi ha dato modo di conoscere persone e mondi singolari e alquanto interessanti. Nel corso dei mesi, chi ci ha seguito lo sa bene, il prodotto è cambiato più volte, modificandosi nella forma e nella sostanza. Avviato nel settembre 2007 in veste di podcast audio della durata di circa venti minuti durante i quali i conduttori incontravano e intervistavano persone orbitanti attorno al mondo degli e-book e affrontavano più di un tema alla volta, E-boom è andato man mano trasformandosi e ha assunto, dalla trentatreesima puntata, un taglio più giornalistico, più diretto, focalizzandosi su di un unico tema a puntata e riducendo sensibilmente la durata della stessa. Poi, dal novembre 2007, dalla trentanovesima puntata, un’altra svolta: E-Boom diviene rubrica video, affidata al più grande contenitore  della rete: YouTube. Sei puntate realizzate in uno studio nato per fare radio e poi adattato con  sacrificio alla ripresa tv, con me e Giovanna che – emozionati – ci ritroviamo, dopo anni di podcast audio, a condurre davanti alle telecamere. Impaccio a non finire, emozioni mai conosciute prima, ansia da audience e chi più ne ha più ne metta; sino al 22 gennaio 2009, quando realizziamo la nostra ultima puntata intervistando Paolo Salvi, direttore della Biblioteca di Scienze dell’Università degli Studi di Firenze. Che dire? Abbiamo lavorato tanto, con i nostri limiti, certo, ma anche con tanta passione. Seguire le news giorno per giorno, ideare contenuti sempre nuovi, reperire gli ospiti, registrare, montare l’audio e poi il video, provare e riprovare ore e ore davanti al microfono e alle telecamere, ridisegnare l’intero palinsesto di una puntata all’ultimo momento per un maledetto imprevisto, seguire l’andamento della conversazione, i commenti della Rete attorno a ciò che fai e a come lo fai, sono state esperienze gratificanti e motivanti. Ringrazio di cuore chi ci ha seguito, ascoltato, guardato. Ringrazio i tanti ospiti che si sono susseguiti ai nostri microfoni. Ringrazio Antonio Tombolini, editore libero e liberale che non ha mai preteso di orientare i nostri contenuti e che ci ha permesso di dare voce a chiunque, a volte anche ai detrattori. Ringrazio Giovanna Piccioni che ha diviso con me anche questa esperienza. Lavora al mio fianco da oltre quattro anni. Di quali colpe si sarà macchiata per meritare una simile punizione? Uscivamo il venerdì mattina alle 9.00, ricordi? Beh, ora potrai davvero dire che ci manca un venerdì.

Una risposta

  1. Siete stati bravissimi e professionali nonostante abbiate ‘sperimentato’ strada facendo. Spero di rivedervi in qualche altro ambito dell’informazione via web.

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