Eh no, caro Mourinho! Se sei persona intelligente, se sei davvero Special One, le critiche le devi accettare, così come devi accettare i paragoni con le performance ottenute lo scorso anno dall’Inter di Roberto Mancini. Non puoi chiederci di paragonare la tua Inter a quella del primo anno del Mancio. Troppo comodo, amico mio. Quell’Inter là veniva da vent’anni di insuccessi, era un’Inter allo sbando, un’Inter la cui storia più recente era costellata di magre figure. Per giunta era un’Inter cui Calciopoli aveva precluso ogni possibilità di vittoria. La giustizia sportiva, lo ricorderai, cancellò quel campionato dagli albi, non assegnandolo a nessuno. Segno che trattavasi, perlomeno agli occhi di chi ha l’autorità di giudicare, di campionato falsato, truccato, manipolato, di scudetto (quello si!) di cartone. Il tuo collega Mancini prese l’Inter per mano proprio in quel contesto e seppe trasformarla in un’armata invincibile, una corazzata inattaccabile che due anni dopo avrebbe addirittura saputo mettere in fila qualcosa come diciassette, dico diciassette, vittorie consecutive, stabilendo un record destinato a resistere nel tempo e vincendo il campionato con ben cinque giornate di anticipo, successo bissato l’anno successivo. Tu, caro Special One, hai ereditato quell’Inter là, una squadra invincibile e spettacolare, non hai ereditato l’armata brancaleone che ereditò Roberto: ti sei seduto sulla panchina dei campioni d’Italia. Tu, inoltre, non devi combattere contro Calciopoli. Lui sì, lui dovette. Quindi, prima di aprire bocca, prima di innervosirti coi giornalisti, prima di scaldarti con chi il paragone te lo urla dalla tribuna, conta sino a dieci, e poi magari scegli di tacere e di accettare le critiche, i confronti, le opinioni diverse dalle tue. E se quest’anno la tua Inter riuscirà a vincere lo scudetto, allora ne riparleremo. Te lo auguriamo di cuore. Buon lavoro!

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