A Nizza, in Rue Masséna, c’è il punto vendita di un noto marchio di abbigliamento. Proprio ieri mi trovavo a passare di là. Senti cosa mi è accaduto. All’ingresso del negozio, lungo la strada, faceva bella mostra di sé un originalissimo espositore con su alcuni modelli di scarpa altrettanto originali. Lo vedo, ne rimango colpito e mi avvicino immediatamente per scattargli una foto. Mentre inquadro il soggetto vengo intercettato da un addetto del negozio, il quale mi intima con un certo vigore di non scattare alcuna foto. Lei non può fotografare l’espositore, bofonchia l’addetto. Abbasso la fotocamera, guardo perplesso il tipo, provo a imbastire un minimo di conversazione ma comprendo che ogni tentativo di dialogo cadrebbe nel vuoto. Desisto e, rispettoso, proseguo la mia passeggiata interrogandomi sul perché di tale atteggiamento. Avranno forse paura che io passi le foto delle scarpe a qualche contraffattore, mi chiedo lì per lì. Ma scarto subito l’ipotesi. Ti pare che i contraffattori e le loro organizzazioni abbiano bisogno delle mie foto? Basta un click su Internet per trovarne chissà quante! E allora per quale motivo, continuo a chiedermi, il tipo mi ha impedito di scattare la foto alle scarpe esposte lungo la strada? Perchè un motivo deve pure esserci, mi dico. Ci penso e ci ripenso ma non ne trovo alcuno. E pensare che io, quella foto, l’avrei pubblicata su Flickr, l’avrei poi inserita a corredo di un post qua, sul mio blog, dove avrei decantato all’universo mondo il fascino di quelle scarpe e l’originalità di quell’espositore. Magari qualcuno avrebbe letto le mie parole di apprezzamento, avrebbe visto la foto, avrebbe ripreso il post per parlarne altrove, ne avrebbe forse evidenziato le caratteristiche tecniche, avrebbe attratto l’attenzione degli appassionati, ne sarebbe nata insomma una conversazione a tutto vantaggio del prodotto, del brand, del punto vendita. Non sarebbe stato niente male, no? Tutto da una semplice foto. Ma magari il tizio, di tutto ciò, delle opportunità offerte dalla Rete, non sospetta manco l’esistenza. E allora è probabile che il motivo di tale atteggiamento vada ricercato proprio là, nella miopia commerciale, comunicativa, strategica, tecnologica dell’addetto. Su questo fronte c’è ancora molto da fare, non credi?

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