La solitudine dei numeri primi non mi è piaciuto granché, se non altro per tutte le volte in cui i personaggi, principiali e non, si ritrovano senza fiato, col groppo in gola, con un macigno che non va su né giù e con un peso sullo stomaco.
La solitudine dei numeri primi non mi è piaciuto granché, se non altro per tutte le volte in cui i personaggi, principiali e non, si ritrovano senza fiato, col groppo in gola, con un macigno che non va su né giù e con un peso sullo stomaco.
L’ho trovato patetico, la trama é lacunosa e i personaggi sono piatti.Un autentico polpettone.dadaumpa
aaaaaaaaaah!!!
sono d’accordo! non è piaciuto nemmeno a me. se ho trovato molto bella la metafora dei numeri primi così come la storia narrata nel romanzo, devo dire però che è scritta un po’ così…in modo sciatto. che il ragazzo sia esordiente mi pare possa capirlo qualunque lettore che sia un minimo attento. manca totalmente di efficacia nel linguaggio. purtroppo i libri non sono fatti solo di contenuto, ma anche di forma, che deve essere il più possibile curata!