Augusto Mancinelli, il noto chitarrista jazz di origini marchigiane e titolare, tra l’altro, della cattedra di Jazz al Conservatorio di Fermo, è morto. Augusto è morto il 20 luglio ma la notizia della sua scomparsa mi ha raggiunto solo ieri, mentre mi trovavo in Val di Fassa a trascorrere il mio ultimo giorno di vacanza. Ad Augusto, che ho conosciuto appena tre anni fa, mi legano alcuni ricordi molto cari, di quando insieme a Carlo Serrani curavo i contenuti di Zubar, il primo podcast italiano dedicato al jazz. Io e Carlo, con lui, realizzammo due podcast meravigliosi. Nel primo, Augusto narra di sé e della sua passione per il jazz, soffermandosi sui percorsi formativi del musicista jazz, sulle differenze che corrono – in termini di approccio al jazz – tra gli interpreti statunitensi e quelli europei, e – dulcis in fundo – sull’improvvisazione, la cui arte, la cui disciplina, Augusto paragona a quella del Mandala. Nel secondo, registrato tre mesi dopo, Mancinelli presenta in anteprima quello che, se non vado errando, sarebbe stato il suo ultimo lavoro: Tribute to Parker, CD dedicato alla figura di Charlie Parker e realizzato col suo Augusto Mancinelli Quartet, formazione ideata, come dichiara lui stesso nell’intervista, proprio per riproporre le composizioni di Parker. A corredo del podcast, alcune interpretazioni live che Augusto ci permise gentilmente di registrare durante un suo concerto e le cui peculiarità illustra nella stessa intervista. Tra queste, Confirmation. Ti ripropongo entrambe le interviste. Le trovi qua sotto. Mi piace ricordarlo così. Aveva 54 anni.

Una risposta

  1. I am the drummer on the latest and last recording from my great friend and colleague Augusto Mancinelli, David Bowler.
    Can you please translate ,for me, this interview and text in English for me? I would be totally grateful. Thank you, and best greetings,
    David Bowler

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