A quanto pare dovrò continuare a calpestare la superficie di questo pianeta ancora per un po’ di tempo. Sembra proprio che la disavventura di ieri non abbia prodotto danni irreparabili. Ho ancora un po’ di male alla testa e un leggero senso di pesantezza attanaglia il mio capoccione, ma sono – almeno spero – sulla buona strada. Certo dovrò riposare molto e, per fare ciò, sarà necessario rivedere un po’ di impegni e qualche abitudine più o meno consolidata. Sto già pianificando un po’ di cose, compresi alcuni approfondimenti diagnostici che mi tranquillizzino del tutto. Nel frattempo è stato bello avvertire l’affetto di molti che mi hanno scritto, che hanno commentato il mio post di ieri, che mi hanno telefonato o inviato messaggi per dirmi che avevano saputo, che avevano letto, che si erano spaventati, che mi sono vicini e che sperano di rivedermi presto. Gaspar che si dice felice di avermi ancora tra i vivi, Marco che mi suggerisce sessioni intensive di riposo, Vittorio che mi abbraccia, Antonio che si offre di darmi una mano, l’altro Antonio che mi raccomanda di non fare scherzi, l’Antonio-numero-tre che dall’altra parte del pianerottolo mi fa gli auguri via mail, Bruno che mi chiama dalla Svizzera, Lucilla pure, Sergio che mi ordina di andare a ri-po-sa-re, Giuseppina che mi scrive dalla Grecia, Mauro che si rallegra del mio veloce riprendermi, Elenio che mi scrive via Skype tra un cliente e l’altro, Valeria che si preoccupa, Costantino che mi raccomanda riposo a oltranza, Giovanna che mi ricorda quanto sia salutare trascorrere qualche giorno senza avere un bel niente da fare, Gianna che mi raccomanda di fare il bravo, Matteo che si offre di aggiornare i miei siti così che io possa riposare, Leo che mi suggerisce di darmi una regolata. Un’ondata di affetto che non pensavo di meritare. Grazie di cuore a voi tutti.

Una risposta

  1. Marco, dai che ci riposamo insieme al Renato, se tutto va be, impegni permettendo !!!!!!!!!!!!!!!

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