Di tanto in tanto, mi è successo anche stamani, leggo sui giornali persone più o meno note dichiarare: ho vinto il cancro. È bello apprendere di uomini e donne che sopravvivono alla più terribile delle malattie e che tornano pian piano, nei limiti del possibile, alla loro vita di un tempo. Chi mi conosce sa, peraltro, che attorno a me più di una persona ha dovuto fare i conti con la spietatezza di questo male. E chi mi conosce sa quanto io ne abbia sofferto e ne soffra ancora. Alcuni ne sono usciti, altri no. Ma a quelli che ne sono usciti, e che con la loro presenza e con la loro ritrovata serenità continuano ad allietare le mie giornate, non ho mai sentito dire: ho vinto il cancro. Perché dire ho vinto significherebbe dire che chi non ce l’ha fatta ha perso. Ma chi non ce la fa non è affatto un perdente. Chi non ce la fa soccombe dopo aver dato tutto se stesso, dopo aver sopportato con somma dignità le atroci sofferenze fisiche, psicologiche e morali che il male reca con sé. Chi non ce la fa rimane aggrappato alla vita con tutta l’anima, anche quando è alle prese con la devastazione di cui solo il cancro è capace. Chi non ce la fa muore, certo, ma muore sotto i colpi di un nemico che è molto più grande di noi. E contro nemici più grandi di noi non possiamo né vincere né perdere. Semplicemente non dovremmo mai trovarceli di fronte.
Bella riflessione, parola di un tecnico della comunicazione.Buon lavoro
Salvatore Giannella
Grazie Salvatore 😉