Tre anni fa, dalle pagine del mio vecchio, ormai defunto blog, scrivevo una cosa simile:
Capita spesso di dare per scontata la presenza e la disponibilità dei propri cari o dei propri amici. Sai di trovarli sempre al loro posto, sai di poterci far conto, sai che basta chiamarli al telefono per averli vicino, per poterli raggiungere e godere della loro compagnia. Sai che puoi contarci per una pizza, per una passeggiata, per una chiacchierata o per un semplice consiglio. Poi, di colpo, qualche problema di salute te li allontana e li costringe, loro malgrado, a lottare con sé stessi e con le convulse paure che inevitabilmente il male reca con sé. In quei momenti hai il dovere di renderti utile, di adoperarti per il loro benessere e la loro serenità. Devi farlo con discrezione, con tatto, forse con sacrificio, ma devi farlo. E' un tuo dovere. Saresti un vigliacco se non ti adoperassi al meglio delle tue possibilità, se non fossi disposto a mettere da parte i tuoi interessi per dedicarti a loro. Ti hanno dato tanto, ora tocca a te. Giorno dopo giorno sarai chiamato a donare il tuo tempo, le tue energie, le tue risorse, in una misura forse sconosciuta. Ma giorno dopo giorno proverai la felicità di contribuire al loro pieno recupero ed edificherai con materiali sempre più solidi la tua amicizia. Il loro sorriso tornerà pian piano ad illuminare il tuo viso e a riscaldare il tuo cuore.