Ho conosciuto Franco in maniera davvero inusuale. Alcune settimane fa, come alcuni sanno, gli autori di Galatea, RaiDue, mi hanno intervistato per un breve servizio sul podcasting. Il servizio dava giustamente ampio spazio al podcast di Franco. Così, quando in preda all’emozione mi sono messo davanti allo schermo per guardarmi la trasmissione che mi vedeva tra i protagonisti, ho appreso che in Liguria c’è un giovane medico che si diletta di podcasting e che lo utilizza per parlare ad altri della sua passione: il rock.
Poche settimane dopo ci siamo incontrati, e subito riconosciuti, a Inedita (Genova), dove io presentavo in anteprima il libro e Franco era gentilmente tra i presenti.
Oggi leggo, dalle pagine del suo blog, che Franco ha acquistato il mio libro, se l’è letto tutto e lo ha anche recensito nel suo ultimo podcast con parole davvero gentili. Grazie di cuore.
Vuoi sapere perché apprezzo molto il suo gesto? Perché nel mio libro, tra i dieci podcast che io segnalo, il suo non c’è! Purtroppo, nel periodo in cui scrivevo, non ero ancora a conoscenza della sua iniziativa. Vuoi perché non sono un esperto di rock, vuoi perché di tempo per ascoltare molti podcast non ne ho, Rockcast Italia mi era proprio sfuggito. Eppure Franco, da gentiluomo, non si è lasciato per nulla influenzare da questa mia imperdonabile omissione, omissione che non gli ha impedito di occuparsi del mio libro spendendo belle parole.
Qualcun altro, questa signorilità non è riuscito a mostrarla. La classe non è acqua.
ovvero?