Condividere con Mario, condividere con gli amici, condividere con i parenti. Tutti pronti a condividere con. Ma condividere non significa già dividere con? Possibile che siano tutti pronti a dividere con con? Possibile che non ci sia nessuno che voglia condividere un o condividere il? Condividire un bel momento, una bella passeggiata, un brutto quarto d’ora. Questo è il senso, il significato e il giusto utilizzo del verbo condividere. Condividi con me?
Provo a spiegare come mai il ‘con’ viene ripetuto dopo l’uso del verbo ‘condividere’.
Il problema sorge perché l’uomo è una creatura sostanzialmente curiosa… e quindi alla ricerca di informazioni sempre più complete; mi spiego meglio…
il verbo ‘condividere’ fa sempre riferimento all’oggetto da dividere e non ai soggetti che devono (a motivo della altrui curiosità o nostra vanità) specificare chi ha condiviso; un po’ come dire:”visto? io sono generoso, ho condiviso questa cosa e fornisco nomi e cognomi dei beneficiari”.
Così per evitare l’uso doppio della preposizione ‘con’ si dovrebbe formulare la frase in questo modo:” Io e Francesco abbiamo condiviso una gustosissima torta!” ma dire così non specifica l’autore del generoso gesto e allora diciamo:”IO (il donatore) ho condiviso una gustosissima torta con Francesco!”. Così sveliamo la nostra generosità, nominiamo il fruitore dell’apprezzato gesto e contemporaneamente ricordiamo a Francesco che la prossima volta tocca a lui condividere la torta con noi.
Se fosse così val bene un uso ripetitivo del ‘con’ alla barba della logica sintattica.