Il 21 gennaio 2005 prendeva vita un’iniziativa unica nel suo genere e assolutamente innovativa: Da Capo al Fine, il primo podcast italiano dedicato alla musica classica. Cresceremo insieme, e insieme diverremo, grazie alla musica, persone migliori, si leggeva nel primo post. A distanza di quasi un anno Da Capo al Fine è cresciuto in termini qualitativi, di contenuto e di seguito. Nel mese di agosto 2006 gli utenti della Rete hanno rovistato nelle sue pagine per ben 530.000 volte. Un successone. Tra gli autori il sottoscritto, che ancora oggi in qualità di collaboratore partecipa con soddisfazione alla produzione di alcune trasmissioni in podcasting. Segnalerò qui, man mano che verranno pubblicati, i podcast e le iniziative che mi vedranno – o che mi hanno già visto – impegnato quale co-autore. A cominciare dal primo in ordine cronologico: era il 28 gennaio 2005, in collegamento via Skype da Lugano il flautista Bruno Grossi parlava di sé, della sua musica e del suo disco prossimo a uscire. Il livello qualitativo dell’audio non era dei migliori. Erano di là da venire i giorni in cui Da Capo al Fine avrebbe potuto disporre delle attuali attrezzature. Erano ancora lontani i giorni del mixer, delle schede audio e dei microfoni professionali. Un semplice microfonino puntato verso la cassa del pc raccoglieva la voce del maestro Grossi e la convogliava verso un altro pc che si preoccupava di registrarla. La sigla, magistralmente interpretata dalla clavicembalista Giovanna Piccioni, titolare di Da Capo al Fine e autrice di gran parte dei suoi podcast, era registrata con mezzi quasi di fortuna. Ma c’era l’entusiasmo della prima volta, l’entusiasmo che anima i pionieri, che stimola, che spinge avanti quelli che per primi si apprestano ad avventurarsi in territori inesplorati. Quell’entusiasmo ci avrebbe portato lontano, laddove mai avremmo pensato. Eccolo qua il primo podcast di Da Capo al Fine. Ho avuto l’onore di esserne co-autore.

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