Utilizzare il Web per offendere, per rendere pubbliche informazioni che un gentiluomo non rivelerebbe mai, per rivelare dettagli di trattative riservate che non vanno a buon fine, per denigrare chi ha scelto di fare affari con altri piuttosto che con te. Succede anche questo nell’era del Web 2.0. E, cosa ancor più deludente, succede che centinaia di persone si divertano a inviare commenti ridanciani, compiaciuti e spesso anch’essi denigratori, senza preoccuparsi di informarsi dovutamente, magari ascoltando tutte le parti in causa per capire quanto siano vere certe accuse, come suggerirebbero l’intelligenza, la buona educazione e il rispetto per l’altrui persona. La sconfitta del Web 2.0.

14 risposte

  1. più che la sconfitta del web 2.0 è una conferma di una troppa diffusa mediocrità! il web è troppo evoluto e democratico, molte persone non sanno ancora approfittarne per crescere e vivere meglio…tentando di non generalizzare…direi che il web 2.0 evidenzia la sconfitta di alcune menti piccoline e frustrate!!
    Laura

  2. Secondo me Marco dipende dalle persone più che dal web 2.0, ovvero da come vengono utilizzati gli strumenti e le tecnologie.
    Sono dell’opinione che se utilizzate sapientemente e nel migliore dei modi non possono far altro che portare benefici.
    Poi web 2.0 è un concetto molto ampio, bisogna prima discuterne per cosa si intende

  3. io ci vedo solo la conferma che il web è fatto di persone e da persone. Con le conseguenze che tutto ciò comporta

  4. Io non so di cosa tu stia parlando. Però vorrei farti notare che anche questo tuo modo di scrivere in cui si dice e non si dice, si allude a episodi e non si dicono fatti e persone ma solo sensazioni che se ne traggono, questa autoreferenzialità che mette fatti privati al centro del mondo e si parla addosso partendo dal presupposto che chi ti legge sappia o si debba informare per sapere, ecco tutto questo mi sembra altrettanto tipico del web 2.0. Immagino che siamo tutti figli del web 2.0.
    Scusa se sono inopportuna, non so veramente di cosa tu stia parlando e magari hai anche ragione , ma l’esempio mi sembrava molto emblematico. Lagia

  5. No, secondo me caro Marco non è una sconfitta del Web 2.0… Ma solo il suo utilizzo e il modo in cui le persone interagiscono e comunicano tra di loro… D’altra parte anche le persone vanno educate all’utilizzo del Web 2.0 e delle sue potenzialità…

  6. @simone e @catepol: certo, sono d’accordo con voi. Quando parlo di Web 2.0 intendo proprio riferirmi, più che agli strumenti, a coloro che lo popolano, lo impiegano e ci vivono quotidianamente; un po’ come quando parlando di televisione intendiamo riferirci a coloro che la fanno, più che allo strumento in sé. Credo che a volte alcuni non siano del tutto consapevoli di quanto siano potenti gli strumenti del Web e ritengano di poterli utilizzare senza tener conto delle regole più elementari dettate dal rispetto degli altri e dalla buona educazione. Questo mi delude molto, perché mi aspetto, da chi utilizza strumenti così avanzati, maggiore consapevolezza e maggior buon senso.

  7. Lagia, è interessante ciò che dici. L’autoreferenzialità è tipica del Web 2.0. Spesso quel che scriviamo è destinato alla ristretta cerchia dei soliti noti. Di norma io, potrai notarlo facendoti un giro tra i miei post se ne avrai voglia, amo essere specifico indicando nomi, cognomi e link di riferimento. Stavolta non l’ho fatto perché non mi andava di regalare, nel mio piccolo, ulteriore visibilità ai protagonisti della vicenda e perché mi interessava unicamente evidenziare un comportamento che reputo inappropriato e che purtroppo ci regala un’immagine poco simpatica di un mondo, quello del Web e più specificamente del Web 2.0, in cui il confronto, il dialogo e il rispetto dovrebbero essere valori dominanti e inalienabili. Altroché accuse, altroché insulti. Grazie per avermi scritto. Conto di risentirti. Se poi desideri approfondire ti suggerisco una ricerca su Google, o meglio ancora… su BlogBabel 😀

  8. @Laura: Concordo! Quando parlo di Web 2.0 intendo riferirmi, infatti, non tanto agli strumenti stessi quanto alle persone che li utilizzano, a coloro che di Web 2.0 ne masticano quotidianamente e che magari potrebbero utilizzarlo per farne innamorare altri piuttosto che per insultare il prossimo.

  9. secondo me all’interno di questa discussione il non riferirsi a un caso specifico o a un nome, non è tanto un fatto di autoreferenzialità quanto un’occasione per allargare il tema ad orizzonti più ampi e far riflettere più persone … la tecnologia in mano all’uomo … ci si potrebbero passare giornate intere!! o meglio la tecnologia che l’uomo crea e poi non ne è padrone: il web 2.0 è uno dei tanti esempi in cui l’opera supera il fruitore e spesso anche il creatore. Io sarei curiosa di invertire la questione: chi si ritiene vincente nel web 2.0?? e perchè?? … curiosità …

  10. daccordo con lagia. mi sono rotto le [scatole] degli status di facebook che alludono a cose personali e non comprensibili da tutti. se poi ci mettiamo a [svergognare] anche i blog, allora siamo proprio messi male.

    Nota di Marco Traferri: i termini tra parentesi quadre li ho inseriti io, per sostituire espressioni un po’ scurrili presenti nel commento. Si sa, le parolacce non mi piacciono. E’ l’unico motivo per cui i commenti sono soggetti ad approvazione. Marco Traferri

  11. @baldo: se ti stancano gli status di Facebook che alludono a cose personali, puoi sempre cancellare dai tuoi contatti, o al limite nascondere, quelli che scrivono tali cose. Quanto ai blog, nessuno li svergogna, men che meno io che ne curo più di uno ormai da anni. Sono alcuni blogger che, nel tentativo di svergognare altri, si svergognano da soli. Avere un blog non dovrebbe farci sentire autorizzati a offendere, denigrare, accusare così liberamente come successo di recente. Una ricerchina sui motori e te ne accorgeresti. Grazie del commento. Ah, le parolacce non mi piacciono, perdonami se le ho cancellate dal tuo commento e le ho sostituite con altri termini.

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